Relazioni

L’idea che domina le opere in esposizione di Luigina Turri è il recupero di materiali industriali quali stoffe, iuta, carta, sabbia e la loro trasformazione in elemento pittorico.
Nella sua sperimentazione la stoffa in particolare, la fa da protagonista: di tessiture e consistenze diverse, tesa, intrecciata, sovrapposta, ripiegata a formare sartoriali orlature, la stoffa anima le opere di Turri conferendo dinamicità e volume ai colori di fondo.
L’utilizzo che l’artista fa della stoffa produce un sorprendente e al tempo stesso piacevolissimo effetto bassorilievo, dove scultura e pittura dialogano in forme e tinte essenziali / naturali.
Ricorrente è poi il motivo dell’intreccio della stoffa, spesso al centro dell’opera, quasi a suggerire la relazione virtuale che la stoffa “annoda“ tra pittura e scultura. Per l’intreccio potrebbe anche trattarsi di una scelta puramente estetica legata all’effetto visivo, così come essere espressione inconscia di uno stato d’animo dell’artista, sul quale non intendiamo indagare.
Interessante anche la segmentazione che Turri fa dello spazio, prima accostando più tele apparentemente assestanti / incompiute/discontinue e poi ricomponendo quella frattura voluta mediante l’utilizzo di stoffe foggiate in modo tale da conferire significato e continuità all’intera composizione.
Quindi, in sintesi, le parole chiave che caratterizzano le opere qui esposte sono recupero e ricerca.
Luigina mette insieme, utilizzando un lessico polimaterico, quello che è il suo vissuto, traendo i mezzi dal quotidiano, dalla natura. Attraverso forme astratte scrive note biografiche, appunti di vita, relazioni.
La curiosità, la creatività e il senso del colore dell’artista fanno il resto.
[Graziella Lucato]

Per informazioni: www.edera.work/contatti/

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